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martedì 18 gennaio 2011

Memento

Devo credere in un mondo al di fuori della mia mente, devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso, anche se non riesco a ricordarle, devo convincermi che anche quando chiudo gli occhi il mondo continua ad esserci. Allora, sono convinto o no che il mondo continua ad esserci? C’è ancora? Sì. Allora tutti abbiamo bisogno dei ricordi che ci rammentino chi siamo, io non sono diverso. Allora, a che punto ero?

lunedì 17 gennaio 2011

Dialogo perfetto

Clementine: Joel ...
Joel: Sì, mandarina...
Clementine: Io sono brutta?
Joel: Uhm?
Clementine: Quando ero piccola pensavo di sì. Non è possibile: l'ho detto e già piango. I grandi non capiscono quanto ci si può sentire soli da bambini, come se tu non contassi. Io avevo 8 anni e avevo dei giocattoli, delle bambole: la mia preferita era una bambola brutta che io chiamavo Clementine e la sgridavo in continuazione: non devi essere brutta, sii bella! Che assurdità. Come se, potendo trasformare lei, potessi per magia cambiare me stessa.
Joel: Sei bella.
Clementine: Joel, non mi lasciare mai.
Joel: Sei bella sei bella sei bella.

Citazioni di passaggio

"Non è quello che dici: è quello che non dici. Non un'ombra di trasalimento, un bisbiglio di eccitazione. Questo rapporto ha la stessa passione di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio. Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla. Lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi, io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo? Beh, dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato, non hai mai vissuto. Non respingere, chissà, esiste il colpo di fulmine!

domenica 16 gennaio 2011

Il male di vivere ho incontrato

Mi hanno colpito le parole di questa intervista e Montale:
«L’argomento della mia poesia (e credo di ogni possibile poesia) è la condizione umana in sé considerata: non questo o quell’avvenimento storico. Ciò non significa estraniarsi da quanto avviene nel mondo: significa solo coscienza, e volontà, di non scambiare l’essenziale col transitorio. Non sono stato indifferente a quanto è accaduto negli ultimi trent’anni; ma non posso dire che se i fatti fossero stati diversi anche la mia poesia avrebbe avuto un volto totalmente diverso (...). Avendo sentito fin dalla nascita una totale disarmonia con la realtà che mi circondava, la materia della mia ispirazione non poteva essere che quella disarmonia. Non nego che il fascismo dapprima, la guerra più tardi, e la guerra civile più tardi ancora mi abbiano reso infelice; tuttavia esistevano in me ragioni di infelicità che andavano molto al di là e al di fuori di questi fenomeni».
Come non essere d'accordo?